Per raccontare la serata del 10 febbraio 2016 in Sala Estense partiamo da un sentimento condiviso con tutti quelli che hanno contattato me e altri del Gruppo Cittadini Economia: la bella atmosfera che si è respirata!
Lo ha colto e accolto chi ha presentato, Claudio Pisapia e Fabio Conditi in collaborazione con il GCE, e introdotto i due relatori Giovanni Zibordi e Marco Mori.
Giovanni ha sottolineato che purtroppo è necessario che ci sia aria di crisi, che la si debba palpare per poter vedere sale così piene e attente. Tanta gente ad ascoltare con interesse temi a volte ostici eppur vitali per definire il futuro che ci aspetta. Ci sono informazioni che ci arrivano dai media ma che al più non capiamo e lasciamo perdere, invece dovremmo approfondire perché ci porterebbero alla comprensione e alla soluzione.
Perché e chi, si chiede ad esempio, compra titoli di Stato ad interessi negativi? Giovanni Zibordi spiega che chi ha grandi capitali, dopo aver investito in azioni e altre attività, non fidandosi più delle banche (visti anche gli attuali regolamenti), preferisce comprare e detenere Titoli di Stato, anche se per farlo deve pagare. Lo fa per tenere i suoi soldi al sicuro perchè oggi le banche lo sono sempre meno. E perché, soprattutto, “uno Stato non può mai fallire, andare in default” e qui Marco Moriaggiunge che il default è un assurdo giuridico, ma solo quando questi conserva le tre fondamenta ovvero: Popolo, Territorio e Sovranità. E nel nostro caso i conti non tornano più!
Giovanni ha invece mostrato come i paesi che controllano la loro banca centrale possano permettersi, ad esempio, di salvare le loro banche in difficoltà come ha fatto la Gran Bretagna negli ultimissimi tempi acquisendo Barclays e Lloyds e poi, con una finta operazione di marketing internazionale, la Royal Bamk of Scotland.
Banche enormi, provate un po’ a pensare se l’Italia volesse fare la stessa operazione di salvataggio con l’ultima delle banche del Salento…. “la troika manderebbe i carri armati!”
Interessante lo spunto sulle elezioni americane dove sta succedendo qualcosa di non molto compreso qui in Italia. Spuntano due candidati opposti ma odiati e osteggiati allo stesso modo dagli ambienti dell’alta finanza e di Wall Street. Entrambi, partendo da posizioni e orientamenti politici diversi, dichiarono di voler un maggior controllo dell’attività finanziaria: Bernie Sanders e Donald Trump. Addirittura, racconta Zibordi, Sanders accetta solo fondi provenienti da piccoli donatori (e a gennaio ha raccolto 20 mln di dollari con contributi da 27 dollari l’uno in media fonte: Repubblica) e comincia a registrare, in campo democratico, un vantaggio sui Clinton, famiglia che ben ha appoggiato e sostenuto i desideri di Wall Street. Questo evidenzia una stanchezza e un inizio di presa di conoscenza del popolo americano che sta, forse, iniziando a comprendere da dove vengono i loro problemi, dato che vivono in una società sempre più ineguale e al minimo delle tutele sanitarie oltre che continuamente impegnata in guerre in giro per il mondo.
Abbiamo una Costituzione bellissima, dice Marco Mori, che tutela i cittadini, i loro risparmi e la loro crescita ma la ignoriamo e la offendiamo introducendo nel nostro ordinamento leggi e trattati internazionali ai limiti della legalità. Marco è impegnato in prima persona in azioni a Sua tutela.
L’evoluzione ha portato l’uomo ad alzarsi in piedi e camminare, a innovare, curarsi, cibarsi senza sforzo, costruire e capire il modo migliore per governarsi….
…poi qualcuno ha pensato di invertire i rapporti di forza e ha modificato lo schema!
Con conseguenze prevedibili….
…e altrettanto ovvie. L’accumulo della ricchezza in una piccola percentuale della popolazione a scapito di tutti gli altri!
La prima piramide mostra come una società dovrebbe essere organizzata, con lo Stato in alto a controllare e tutelare. Poi la regressione, secoli di storia per arrivare a una giusta distribuzione dei compiti e tutto viene mescolato nella seconda piramide. Lo Stato posto a livello di cittadini e aziende e costretto addirittura a sottostare ai desideri di banche private e banche centrali che non agiscono nel suo interesse.
Una posizione innaturale, quale mente “normale” potrebbe disegnare un sistema del genere che mette a rischio la stessa sopravvivenza dello Stato e conseguentemente di milioni di cittadini, persone, esseri umani?
Può il mercato regolarsi senza controlli statali e tendere al benessere della gente? Come diceva lo stesso Adam Smith (non Marx si badi bene!) i privati, quando si incontrano, finiscono sempre per parlare dei loro interessi e dei loro profitti. C’è bisogno di qualcuno al di sopra che tuteli, regoli, imposti le regole.
Quindi, lo Stato deve riprendere il suo posto e fare il suo lavoro. Fuori dalle regole non esiste concorrenza, come può un’azienda di 10 persone competere con una multinazionale? E’ necessario difendere ciò che abbiamo, produciamo e sappiamo fare. Non rincorrere parametri altrui che ci costringono a chiudere, licenziare, abbassare stipendi. Siamo un Paese di iniziativa privata, di manifattura, di piccole aziende che hanno fatto storia e insegnato stile, non abbiamo bisogno di lezioni.
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In questo video rappresentiamo il funzionamento del sistema monetario attuale, in relazione alla serata del 10 febbraio 2016, “Banche e crisi economica. I nostri risparmi sono al sicuro?” (il video completo sarà on line appena pronto) con una parte finale dedicata alle possibili soluzioni.
Ma la soluzione vera dovrebbe essere “cultura e informazione” diffusa. Immaginate una popolazione consapevole e cosciente, informata e attenta alle decisioni e alle azioni dei nostri rappresentanti politici, in grado di valutare e di discernere il buono dal cattivo, il bianco dal nero, l’utile diffuso da quello diretto a pochi. Quanto tempo potrebbe passare prima che ogni pezzo riprenda la sua giusta posizione?
E questo vuole essere un messaggio di speranza…. TO BE CONTINUED!
Post a cura di Claudio Pisapia
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