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giovedì 2 marzo 2017

PROSEGUONO I CORSI DI ECONOMIA

I Corsi di economia aumentano come numero e come partecipanti.
Il prossimo 4° incontro ci sarà lunedì 6 marzo 2017 per il 3° Corso di Economia a Casalecchio di Reno (BO), alle ore 20,45, sempre nell’aula del Centro Sociale Croce in Via Canonica n.18 a Casalecchio di Reno.

Parleremo dell’euro, che cos’è e come funziona la BCE, è una lezione fondamentale per capire che cosa sta succedendo, valutando insieme se e come è possibile uscire dall’euro e quali sarebbero le conseguenze.
In fondo trovate un riassunto fondamentale di Claudio Zanasi, dei passi principali compiuti dall’Italia dal 1981, di cui abbiamo parlato nell’ultima lezione, per ricordare a tutti come e perchè siamo arrivati all’euro.
Per chi non è riuscito a partecipare alle altre prime lezioni e volesse cominciare dalla prossima, ricordo che non è un problema perchè ripetiamo sempre i concetti base.
Inoltre da giovedì 9 marzo 2017 cominciamo un ciclo di incontri settimanali alle ore 16,00, stesso luogo, per chi non riesce a venire il lunedì e vuole recuperare le lezioni perse.
Nel frattempo uno dei nuovi partecipanti, Marco da Medicina (BO) che ringrazio, mi ha concesso di divulgare il suo diario personale degli argomenti del Corso, lo potete scaricare qui :


Ho deciso di darlo a tutti “quasi” integrale perchè, pur con qualche “imprecisione” (ndr ho messo delle note di chiarimento in alcuni rari casi) racconta ciò che ha capito di ciò che diciamo.
Sono convinto che sia un lavoro utile, che va apprezzato e valorizzato, e che spero possa servire a tutti e sia da stimolo per fare altrettanto. Ricordate che scrivere è molto importante.
Invito quindi tutti a scrivermi per qualsiasi osservazione, analisi, critica, ecc... perchè credo nell’importanza della partecipazione attiva.
Riassunto di Claudio Zanasi
Passi principali dell’Italia per arrivare all’Euro

- Fino al 1981, la Banca d’Italia era pubblica, e faceva da “Prestatore di ultima istanza”, ovvero era obbligata ad acquistare i titoli del Debito pubblico emessi dallo Stato ad un tasso d’interesse che lo stesso Ministero del Tesoro stabiliva e che rimanevano invenduti sui mercati.

- Nel 1981, Beniamino Andreatta, inviò una semplice lettera al Governatore Carlo Azeglio Ciampi di B.I. nella quale si proponeva di fare diventare facoltativo questo acquisto di Titoli.

- Ciampi, ovviamente accettò, e da quel momento gli interessi sui titoli passarono dall’1-2% fino al 18-/20%, poiché venivano stabiliti dai mercati e non più dal Ministero del Tesoro.

- Dal 1981 al 1992 Il debito pubblico, passò, a causa di questo aumento d’interessi, dal 60% al 120% nei successivi 10 anni.

- Nel 1992, Prodi svendette l’I.R.I. senza che l’opinione pubblica si rendesse conto che dell’I.R.I. facevano parte tutte le banche (anch’esse fino ad allora pubbliche) proprietarie della B.I.

- In questo modo, Prodi svendette quindi anche la Banca d’Italia. Da allora , l’acquisto di titoli da parte di B.I. divenne addirittura proibito per legge.

- Senza una Banca Pubblica e senza un prestatore di ultima istanza, nel 2002 lo Stato Italiano è entrato nell’euro: una moneta straniera, che non possiamo gestire, e che possiamo solo avere in prestito da banche private, che la ricevono a loro volta a prestito dalla BCE, un organismo sovranazionale, non eletto da alcuno pagando ulteriori salatissimi interessi. 

mercoledì 13 aprile 2016

ECONOMIA REALE E FINANZIARIA

Vediamo oggi di riassumere e spiegare in modo semplice qual'è attualmente il rapporto tra l'economia reale e quella finanziaria, e per quale motivo stiamo assistendo alla progressiva finanziarizzazione dell'economia reale.
Utilizzeremo n.3 slides molto semplici per analizzare e descrivere la situazione attuale.


domenica 10 aprile 2016

LETTERA AL GRUPPO CITTADINI ECONOMIA DI FERRARA

di Claudio Zanasi
Carissimi, 
vorrei anch’io dare il mio contributo alla discussione.
Mi è dispiaciuto non poter essere presente quando avete discusso di Minsky, ma pur riconoscendo il contributo importante di molti economisti,  Keynes,Gesell, Auriti stesso (che non era economista e forse per questo più di tutti si è avvicinato alla vera soluzione) e decine di altri, ritengo molto presuntuosamente che il nostro Gruppo, abbia già abbondantemente capito quale sia la strada da percorrere.
Quindi, anche se so che è un’affermazione molto impegnativa e probabilmente non condivisa, credo di vedere, nello studio di illustri economisti contemporanei e del passato, nient’altro che un arricchimento culturale da cui trarre qualche spunto, ma soprattutto una sempre più granitica convinzione della bontà delle nostre ricerche e soluzioni.

martedì 15 marzo 2016

LA CRISI FINANZIARIA GLOBALE ED IL RUOLO DELL’ITALIA

Articolo scritto da Stefano Di Francesco e Fabio Conditi

Lo scopo di questo breve articolo è quello di evidenziare alcune falsità che troppo spesso sono state date in pasto all’opinione pubblica per spiegare l’origine della crisi finanziaria globale ed il suo meccanismo di propagazione al debito sovrano.
Le crisi finanziarie derivano dall'instabilità strutturale del sistema monetario, che dovrebbe essere controllato e gestito dalle Banche Centrali, mentre invece esse rivestono un ruolo secondario nella creazione del denaro.
Come disse Marvyn King, Governatore della Banca d'Inghilterra, nel 2012 :
"Quando le banche erogano prestiti ai clienti, creano il denaro accreditandolo sui loro conti. Nella creazione di moneta, quindi, il ruolo di gran lunga maggiore è quello delle banche private."

mercoledì 17 febbraio 2016

LEGISLAZIONE BANCARIA


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Un post di Claudio Zanasi

Per comprendere come le Banche siano diventate l’incubo di milioni cittadini è necessario addentrarci nel quadro normativo che le caratterizzava  prima degli anni ’80 e cosa è successo dopo.

Più che la pretesa di dire tutto, ci proponiamo di dare una serie di spunti e riferimenti per chi avrà voglia di approfondire. L’importante è comprendere che quello che abbiamo oggi è, in fondo, un’involuzione giuridica. Uno smantellamento di certezze e tutele che invece di essere migliorate con il tempo sono state eliminate.